La diocesi abbraccia il vescovo Tanasini, pastore per 17 anni

DIOCESI – Il saluto di un padre ai suoi figli. Così la chiesa di Chiavari si è stretta attorno a Mons. Alberto Tanasini, vescovo della nostra comunità per 17 anni. Nella Cattedrale di N.S. dell’Orto la celebrazione eucaristica in cui si sono vissuti molti momenti toccanti e commossi.

 

Tutta la Cattedrale si alza in piedi per unirsi in un lungo applauso che vuole essere un abbraccio di affetto ricambiato. E’ uno dei momenti più toccanti della Messa di saluto di Mons. Alberto Tanasini celebrata nella basilica di N.S. dell’Orto a Chiavari. Colui il quale è stato per 17 anni il pastore della chiesa del Tigullio ha incontrato il suo popolo, il suo gregge, per dare e ricevere un ultimo abbraccio pubblico ai suoi sacerdoti, ai sindaci, ai responsabili delle varie realtà diocesane e associative e a tutti i fedeli che insieme a lui hanno camminato in questi anni. Anni di gioie e di dolori, ultimo quello legato alla giovane ragazza di Sestri scomparsa a 18 anni e ricordata nel corso della sua omelia, raccolti in un album di foto donato al termine della celebrazione eucaristica, prima del saluto che Mons. Tanasini con fatica ha portato alle persone presenti attraversando la navata della Cattedrale fino a raggiungere quelle che rimaste fuori hanno partecipato alla messa sotto il pronao della Cattedrale. E un cammino fatto di volti, come quello dei 22 sacerdoti da lui ordinati nel corso del suo episcopato e raccolti nel grande quadro donato dai suoi preti incontrati sotto il porticato del seminario alla fine della serata. Per loro, ma anche a nome di tutta la comunità diocesana, ha parlato ad inizio celebrazione il vicario generale, Don Stefano Mazzini (colui il quale, dirà Mons. Tanasini nel suo discorso, mi ha letteralmente preso sottobraccio quando non riuscivo più a muovermi e che per questo io ringrazio). Don Stefano si è fatto portavoce di tutte le istanze arrivate dalle diverse realtà della Diocesi, tutte accomunate da un ringraziamento verso colui il quale è stato prima di tutto un padre. “Gesù è la ricchezza che ha voluto condividere con noi riconoscendo il bene che questa presenza porta nella vita di ogni uomo” ha proseguito il Vicario Generale che ha declinato la parola grazie sotto diversi aspetti: per la presenza fedele e instancabile, per non essersi arresto davanti alle divisioni, per aver condiviso e non aver trattenuto niente per sè, per aver avuto cura degli ambiti della famiglia, del lavoro e della scuola.

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