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«Inseguitore inseguito». L’abbraccio della Diocesi a don Mario

Il Vescovo diocesano ha presieduto stamane in Cattedrale il funerale di mons. Mario Rollando.
Introducendo la liturgia ha detto: «Cari fratelli e sorelle, la fonte è Dio stesso, che si comunica all’uomo per dargli la vita. L’uomo non riesce a comprenderla razionalmente, ma l’assapora durante la notte della fede. La conosce anche se non è in grado di spiegarla. Di fatti non è necessario vedere l’acqua per portarla alla bocca. Per non morire di sete basta bere anche se ci si trova al buio. E così ha fatto il nostro caro don Mario: nella notte, si è abbeverato alla fonte della vita e, nella notte, ha accompagnato tanti fratelli e tante sorelle ad abbeverarsi a tale fonte. Ora per lui la notte è passata. Ora, «inseguitore inseguito» così dice di sé nel suo testamento spirituale, può finalmente contemplare, senza veli, il volto dell’Amato. E noi, pellegrini nel tempo, siamo qui per dirgli ancora una volta il nostro grazie e per custodirlo in questa Eucaristia di suffragio che iniziamo chiedendo il dono della conversione del cuore».
L’omelia è stata tenuta da mons. Calogero Marino, vescovo di Savona-Noli.