Pubblichiamo l’omelia pronunciata questa sera dal Vescovo Devasini nel corso della Veglia dell’Immacolata nella Basilica dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo.

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«Ecco Dio è la mia salvezza» (Is 12, 2)

«Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc 1, 47)

Cari fratelli e sorelle, la salvezza della nostra vita dalla deriva del non senso, dell’inconsistenza, della disperazione si compie accogliendo l’amore di Dio, l’amore preveniente, gratuito, incondizionato, smisurato di Dio. Questo amore però non è sempre evidente: per esempio non lo è quando mi accade di vivere esperienze particolarmente dolorose…..magari col tempo riuscirò anche a leggerle – per usare le parole di Peter Cameron – come «un dono crudele,  ma pur sempre un dono» perché mi hanno aiutato a capire tante cose, a dare una certa direzione alla mia vita, a non essere superficiale…..ma non è detto che questo avvenga, non è automatico. Oggi ho inaugurato a Cicagna l’abete “Natalino” che ha dato volto concreto ad un racconto di Vladimiro, un ragazzo di 32 anni affetto da sla: completamente immobile, tracheostomizzato, nutrito attraverso la peg e disperatamente attaccato alla vita. L’ho conosciuto in occasione del pellegrinaggio a Lourdes dell’agosto scorso e poi, con don Marco Gattorna, l’ho incontrato altre volte: confessare l’amore di Dio nella sua condizione è terribilmente difficile per lui ma anche per me. Dagli incontri con lui – il cui mondo interiore si sta affinando fino a raggiungere vette altissime – esco sempre commosso e arricchito ma anche con tante domande che non trovano risposta. Ecco, penso che credere sia anche questo: confessare l’amore di Dio quando quest’amore non è affatto evidente. Il credente non è uno che avanza nella serena luminosità del giorno ma è uno che cammina nella notte, pellegrino verso la luce. La fede non è possesso, garanzia, sicurezza. La fede è resa, consegna, abbandono. «Credo, Signore, aiuta la mia incredulità» (Mc 9, 24).

La salvezza della nostra vita dalla deriva del non senso, dell’inconsistenza, della disperazione si compie accogliendo l’amore di Dio, l’amore preveniente, gratuito, incondizionato, smisurato di Dio. E quest’accoglienza ha i tratti dell’autenticità solo quando, con il mio cuore, dilatato da questo amore, vado, con Dio e come Dio, verso gli altri, metto la mia esistenza a servizio degli altri, dono la mia vita agli altri perché gli altri abbiano vita. Gesù ci ha insegnato che il credente non è colui che obbedisce a Dio osservando le sue leggi ma è colui che assomiglia al Padre che è nei cieli perché pratica un amore simile al suo. E lo può praticare perché è abitato dall’amore di Dio come ci ricorda l’apostolo Paolo: «L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5, 5). «Credo, Signore, aiuta la mia incredulità» (Mc 9, 24).

Caro Francesco, con te e per te preghiamo perchè tu possa tenere sempre lo sguardo fisso su Gesù, sul suo esempio luminoso, sulla radicalità e totalità della sua intrepida dedizione e così avrai la forza di servire i fratelli e le sorelle “a modo di Gesù”. Caro Francesco, con te preghiamo perché, sul tuo esempio, altri giovani, accogliendo la chiamata di Dio, decidano di dedicarsi totalmente a Lui nel servizio dei fratelli e delle sorelle. 

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Chiusura natalizia degli Uffici di Curia

Si avvisa che la Curia osserverà questi giorni di chiusura:
•⁠ ⁠sabato 9 dicembre
•⁠ ⁠da mercoledì 27 a sabato 30 dicembre

L’attività riprenderà regolarmente martedì 2 gennaio 2024.

Nel suo cammino verso il Presbiterato, nella Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria il seminarista Francesco Basso verrà ordinato Diacono per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del Vescovo diocesano mons. Giampio Devasini.

La Celebrazione, venerdì 8 dicembre, si svolgerà nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto alle ore 18:00.

Nato a Genova il 6 marzo 1991, Francesco appartiene alla comunità parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo. Qui vive sin da giovanissimo il suo servizio come catechista e animatore. Laureato in Servizio Sociale all’Università di Genova, ha lavorato come Assistente sociale presso il Comune di Rapallo in diverse aree.

Entrato in Seminario nel settembre 2018, in questi anni ha prestato servizio pastorale nella Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo, in quella di San Bartolomeo della Ginestra a Sestri Levante e a San Pietro di Riva Trigoso.

Da due anni sta svolgendo servizio nelle Parrocchie di Leivi e Camposasco, nei gruppi giovani della Parrocchia di Sampierdicanne, nella Consulta diocesana di Pastorale giovanile, nella Casa circondariale di Chiavari e nel Centro di ascolto Caritas chiavarese.

L’appuntamento di venerdì sarà preceduto, come tradizione, da una Veglia di Preghiera curata dal Seminario diocesano che quest’anno si svolgerà a Rapallo domani, giovedì 7 dicembre, alle ore 21:00 nella Basilica dei Santi Gervasio e Protasio.

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Diocesi Notizia

Nomine

Il Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, ha nominato Mattia Annovazzi e Maria Giulia Crispino nuovi Vice Direttori dell’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile.

Mattia Annovazzi, nato a Genova il 28 ottobre 1996, è ingegnere civile e appartiene alla Parrocchia di San Giuseppe dei Piani di Ri a Chiavari.

Maria Giulia Crispino, nata a Genova il 31 marzo 2003, è studentessa di Tecniche di laboratorio biomedico all’Università di Genova. Appartiene alla Comunità parrocchiale di Santo Stefano del Ponte a Sestri Levante.

Entrambi condividono il servizio educativo nelle rispettive parrocchie, nella Consulta di Pastorale giovanile e nell’Equipe giovani dell’Azione Cattolica diocesana.

Il Vescovo ha anche nominato Luca Pani nuovo Vice Direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Scuola e dell’università e dell’Ufficio per l’Insegnamento della religione cattolica.

Nato a Lavagna il 1° maggio 1972, Pani è Docente di ruolo di Religione cattolica alla Scuola primaria di Lavagna.

don Luca Sardella
Direttore Ufficio per le Comunicazioni sociali
Portavoce della Diocesi

La comunità diocesana celebra in comunione con tutta la Chiesa la settima Giornata Mondiale dei Poveri. Domenica a San Bartolomeo della Ginestra a Sestri Levante il pranzo aperto alle persone sole e senza dimora alle 12:15. Nelle celebrazioni eucaristiche la Caritas invita a fare un tempo di sosta nel quale rispondere alla domanda: “Quali sono le povertà che vedo intorno a me in questo tempo?”. Diffuso anche un pieghevole che riassume tutti i riferimenti essenziali dei servizi offerti dalla Caritas.

In allegato il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata.

Pubblichiamo l’omelia tenuta questa sera dal Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, nel corso della Consegna del mandato ai Catechisti per l’Anno pastorale 2023/2024

Cari fratelli e sorelle, se vogliamo capire la natura della Chiesa, i motivi per cui esiste, lo scopo della sua vita, è utile andare alle origini. E troviamo subito una sorpresa: la Chiesa nasce sulle rive di un lago: il lago di Galilea. C’è da meravigliarsi che la Chiesa non nasca in un luogo sacro, che Gesù non abbia chiamato i primi apostoli dal Tempio di Gerusalemme, che non sia andato a cercarli in una sinagoga. Evidentemente Gesù non vuole far nascere la Chiesa dentro a una campana di vetro, non intende proteggerla dal mondo profano o dalla strada, ma desidera che sia un gruppo di gente normale, immersa nella realtà comune. Non solo Gesù evita di radunare i primi discepoli in un luogo speciale, ma neppure cerca un tempo speciale: li chiama mentre stanno lavorando, non mentre stanno pregando; i primi due «gettavano le reti in mare» e gli altri due «riparavano le loro reti». La Chiesa che Gesù raduna è una Chiesa del quotidiano, una chiesa del tempo ordinario.

Ma chiama per fare cosa? Per mettersi in cammino: «Venite dietro a me», è la sua proposta. Si sarebbero forse aspettati, da un rabbino dell’epoca, un invito diverso: “Venite e sedetevi”, per prendere appunti; oppure: “Venite e ripetete” per imparare a memoria una dottrina. Invece li invita a mettersi in moto. E i quattro, come faranno tanti altri, cominciano a camminare dietro a Gesù. La Chiesa da lui voluta non sta ad aspettare che gli altri arrivino; è una Chiesa in movimento, una Chiesa «in uscita» come dice papa Francesco. I cristiani sono dei peccatori che hanno l’umiltà di mettersi in cammino, non sono dei santi già arrivati al traguardo. Questo cammino ha una meta, non è un girovagare a caso. La meta dei discepoli è diventare «pescatori di uomini». Gesù rispetta l’umanità dei suoi apostoli e non chiede loro in quel momento di diventare pastori, operai, agricoltori – immagini che userà più avanti – ma di rimanere pescatori, di essere se stessi, di conservare la loro umanità. Però la eleva: non più pescatori di pesci, ma di uomini; la loro vita non sarà più spesa unicamente per sfamare le loro famiglie, ma per sfamare le folle. Le loro reti d’ora in avanti saranno gettate non più solo nel mare di Galilea, ma in quel mare così profondo e misterioso che è il cuore umano. 

Occorrono anche oggi dei cristiani che siano pescatori di uomini, che gettino reti. In un clima spesso faticoso e sofferente, povero di risorse e di fiducia, ferito e amareggiato, i cristiani sono invitati da Gesù a gettare reti di speranza e di tenerezza. Ci sono già tanti giudici spietati nel mondo, perché anche i cristiani si mettano a puntare il dito; e infatti Gesù non ha immaginato la Chiesa come un tribunale. Ci sono già tante persone occupate a classificare gli altri, a registrarli come buoni o cattivi, perché anche i cristiani si mettano a fare i contabili dei peccati altrui; e infatti Gesù non ha immaginato la Chiesa come l’ufficio dell’anagrafe e o del catasto. L’ha immaginata come una rete d’amore e di speranza, una comunità capace di costruire relazioni che diano vita. Una rete dove la gente non rimanga impigliata controvoglia, imbrigliata e bloccata, ma si senta legata agli altri, sperimenti la gioia dell’amicizia con Dio e i fratelli, vinca la solitudine interiore e provi il bisogno di interessarsi di coloro che vivono nella necessità. Il cuore umano è un mare spesso in tempesta, dentro al quale però, si trovano ricchezze inaspettate. 

Gesù ha chiamato i discepoli perché gettino le reti in questo mare, tirandovi fuori i tesori della speranza e della solidarietà, spesso purtroppo sepolti nei fondali dell’egoismo, dell’indifferenza e della solitudine.

Cari fratelli e sorelle, alla luce del brano di Vangelo proclamato stasera chi è il catechista?

Il catechista è una persona non bigotta, non bacia pile, non clericale; il catechista è una persona che non partecipa alla vita della comunità parrocchiale perché lo stare in famiglia le è pesante o per altre ragioni poco trasparenti: per favore prendiamoci cura in altro modo delle persone esistenzialmente frustrate. 

Il catechista è una persona impegnata a crescere nella relazione di amicizia, di comunione con Gesù e a lasciarsi orientare – nella vita ordinaria, nella vita di ogni giorno – dalla sua parola e dai suoi esempi.  

Il catechista è una persona che sente il desiderio e l’urgenza di condividere la gioia che per lei scaturisce dall’incontro con Gesù e che quindi sa trovare, con intelligenza, creatività e pazienza, le vie per praticare tale condivisone.

Il catechista è una persona accogliente che si impegna a comprendere i bambini/i ragazzi e loro famiglie eventualmente multicolori, a lasciarsi toccare dai loro vissuti, valorizzando il tanto di buono che sicuramente li abita, senza mai giudicare, senza mai incasellare né gli uni nè le altre.

Il catechista è una persona che, prima ancora che trasmettere una dottrina (che va trasmessa, certo), getta reti d’amore, di speranza, di tenerezza, di solidarietà; il catechista è cioè una persona che promuove relazioni capaci di donare vita, che aiuta a sperimentare la gioia dello stare insieme, la gioia del vivere non solo per se stessi. 

Cari fratelli e sorelle: con voi e per voi preghiamo perché possiate sempre essere catechisti/e secondo il cuore di Gesù. Buon cammino. 

È pronto il programma della Peregrinatio Mariae della statua della Madonna di Lourdes nella nostra Diocesi, promossa a livello nazionale dall’Unitalsi. 

L’immagine mariana arriverà a Chiavari domenica 3 dicembre alle 20:45 e sarà accolta sul sagrato della Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto alle 20:45 dal Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, alla presenza delle Autorità civili e militari. Seguirà la Celebrazione della Parola nella Giornata dei ministeri e delle cantorie, quindi l’Adorazione Eucaristica per tutta la notte. 

Lunedì 4 dicembre, dopo la Santa Messa presieduta dal Vescovo alle 6:30 e il saluto a Maria alle 8:30, la Peregrinatio toccherà nell’arco della giornata diversi punti del territorio diocesano: il carcere di Chiavari, l’ospedale di Lavagna, il Santuario di Nostra Signora dei Miracoli di Cicagna, i Pii Istituti riuniti di Santa Margherita Ligure. Alle 18:00 nella Basilica dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo il Vescovo emerito di Chiavari, mons. Alberto Tanasini, celebrerà l’Eucaristia. In serata si farà tappa nella Parrocchia di San Michele a Casarza Ligure.

Martedì 5 dicembre nella Parrocchia di Sant’Antonio di Sestri Levante la Celebrazione eucaristica conclusiva presieduta dal Vescovo Devasini alle ore 7:00.

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Rinunce e nomine

Il Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, ha nominato in data odierna tre nuovi membri del Consiglio Pastorale diocesano.

Si tratta di frate Gianfranco Iacopi OFM Capp., in servizio al Convento dei Cappuccini di Chiavari, della signora Emanuela Castello e del signor Gianni Ferretti.

Il Consiglio Pastorale diocesano è l’organismo consultivo, composto soprattutto da laici e guidato dal Vescovo, che ha il compito di studiare, valutare e proporre conclusioni operative per quanto riguarda le attività pastorali della Diocesi.

Rimarranno in carica sino al termine del mandato del Consiglio stesso previsto nel dicembre 2026.

don Luca Sardella
Direttore Ufficio per le Comunicazioni sociali
Portavoce della Diocesi

A questo link le omelie tenute da mons. Giampio Devasini in occasione della Solennità di Tutti i Santi.

A questo link l’omelia nel giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti.

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Chiusura Uffici di Curia

Gli Uffici della Curia vescovile rimarranno chiusi da giovedì 2 a sabato 5 novembre. La riapertura sarà lunedì 6 novembre.

Cari fratelli e sorelle, 

tutti gli aggettivi possibili per dire delle disumane atrocità causate dai signori della guerra medio orientale, tutti gli aggettivi possibili sono stati spesi. Di fronte a strategie di potere che ci sfuggono e di cui però vediamo i devastanti effetti, siamo chiamati, come credenti, a non lasciarci paralizzare dal senso di impotenza che inevitabilmente ci prende ma a reagire con l’unica arma a nostra disposizione: l’arma della preghiera. Sì, ancora una volta, in questa veglia, vogliamo chiedere al Padre comune che è nei cieli, che tutti i soggetti coinvolti nel conflitto si lascino finalmente ferire la mente e il cuore dall’immane sofferenza causata dalle loro azioni e, riconoscendosi fratelli tutti, si impegnino a percorrere le vie del dialogo per trovare soluzioni di pace giuste e durature. E perché questa nostra invocazione al Padre comune sia autentica è indispensabile che ciascuno/a di noi si impegni ad eliminare dalle proprie relazioni quotidiane ogni sentimento e azione di divisione, di non perdono, di odio, di violenza, di sopraffazione.Cari fratelli e sorelle, il cammino di preghiera – di cui questa veglia è una tappa – continui con fiducia nei giorni che verranno fino a che sorga, in medio oriente come in ogni altro angolo della terra impregnato del sangue di guerre fratricide,  l’alba radiosa della pace.

Farà tappa nella nostra Diocesi i prossimi 3, 4 e 5 dicembre la Peregrinatio Mariae della statua della Madonna di Lourdes promossa a livello nazionale dall’Unitalsi.

Il viaggio tra le Diocesi italiane è iniziato in Campania a fine settembre: «L’arrivo della Statua nelle Diocesi di tutta Italia sta riscuotendo un grande entusiasmo – spiegano i responsabili Unitalsi -. Tanta è la gioia e la voglia di preghiera tra i fedeli e i soci, ma anche e soprattutto da tutta la cittadinanza. Un grande richiamo a pregare in questo delicato momento storico che sta colpendo la nostra amata Terra Santa. È un ritornare a Lourdes, vivendo quello spirito che ci abbraccia ogni volta che, soli, ci fermiamo davanti alla Grotta».

L’immagine di Maria arriverà a Chiavari domenica 3 dicembre. Alle 20:45 l’accoglienza in Cattedrale, dove è previsto un momento di preghiera presieduto dal Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini.

Il calendario è attualmente in fase di redazione e sono previsti appuntamenti di preghiera in diversi punti della Diocesi nell’arco di lunedì 4 e martedì 5 dicembre.

Cari fratelli e sorelle,
accogliendo l’invito del Santo Padre Francesco, venerdì 27 ottobre vivremo una giornata di digiuno, preghiera e penitenza per implorare da Dio, Padre di tutti, il dono della pace.
Udito il parere dei Vicari foranei, non si terrà un’unica veglia di preghiera in cattedrale, ma veglie di preghiera e celebrazioni eucaristiche avranno luogo in numerose chiese della nostra Diocesi. Corale sarà l’invocazione che si leverà da ogni angolo della nostra comunità diocesana: pace e non guerra! Vita e non morte! Invocazione che sarà autentica solo se accompagnata dall’impegno ad eliminare dalle nostre relazioni quotidiane ogni sentimento e azione di odio, di vendetta, di violenza, di divisione.
Maria SS.ma, Regina della pace, prega per noi.

+ Giampio Devasini
Vescovo di Chiavari

La Presidenza della CEI ha deciso di promuovere una Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione. La data scelta è martedì 17 ottobre, in comunione con i cristiani di Terra Santa secondo le indicazioni del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, che a nome di tutti gli Ordinari, ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi “nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”.

In un momento di grande dolore e forte preoccupazione per l’escalation di violenza in Medio Oriente, l’invito della Presidenza della CEI è rivolto alle comunità diocesane perché aderiscano all’iniziativa. Per l’occasione è stato predisposto uno schema di preghiera. 

Nel frattempo, domenica 15 ottobre, in tutte le celebrazioni eucaristiche, può essere adottata questa intenzione: “Padre misericordioso e forte: ‘tu non sei un Dio di disordine, ma di pace’. Spegni nella Terra Santa l’odio, la violenza e la guerra, perché rifioriscano l’amore, la concordia e la pace. Preghiamo”.

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Nomina

Don Paolo Nicora è il nuovo Vicario foraneo del Vicariato di Graveglia e Sturla. 

La nomina è stata firmata questa mattina dal Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, dopo aver ascoltato i Presbiteri che svolgono il ministero nel Vicariato stesso.

Don Nicora, nato a Sestri Levante il 28 febbraio 1973, è stato ordinato Presbitero il 20 maggio 2018. È Parroco in Val Graveglia delle Parrocchie di San Lorenzo di Arzeno, di Santa Maria e San Michele di Nascio, di Sant’Apollinare di Reppia, di San Bartolomeo di Statale e di San Pietro di Zerli.

Tra i principali compiti del Vicario foraneo, previsti dal Codice di Diritto Canonico, quello di promuovere e coordinare l’attività pastorale comune nell’ambito del Vicariato. Don Paolo Nicora sostituisce don Maurizio Prandi trasferito recentemente a Casarza Ligure.

don Luca Sardella
Direttore Ufficio per le Comunicazioni sociali
Portavoce della Diocesi

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Diocesi Notizia

Nomina

Il Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, ha nominato in data odierna don Luca Sardella nuovo membro del Consiglio Diocesano per gli Affari Economici.

Il CDAE è presieduto dal Vescovo ed è composto da fedeli esperti in economia e nel diritto. È l’organismo che con pareri e consensi coadiuva il Vescovo nell’amministrazione dei beni della Diocesi e delle persone giuridiche a lui soggette, con particolare riguardo ai profili tecnici, soprattutto giuridici ed economici.

Don Sardella, nato a Santa Margherita Ligure il 13 gennaio 1982 e ordinato Presbitero il 24 novembre 2013, è attualmente Portavoce della Diocesi, Direttore dell’Ufficio Giuridico della Curia e Parroco a Santa Margherita Ligure.

Laureato in Giurisprudenza all’Università di Genova e in Diritto Canonico alla Pontificia Università Lateranense di Roma, è Dottorando di ricerca nello stesso Ateneo.

Il Consiglio Diocesano per gli Affari Economici rimarrà in carica sino al 2026 e attualmente ne fanno parte, oltre all’Economa diocesana Angela Pinasco, anche mons. Stefano Mazzini, don Alessandro Giosso, don Guido Perazzo, Giampiero Antonello, Annabianca Boletto, Francesco Caviglia e Giovanna Copello.

In allegato il Documento di sintesi della Fase narrativa nell’ambito dell’itinerario sinodale in corso.

Documenti

Don Maurizio Prandi si appresta ad iniziare il suo Ministero pastorale come Parroco delle Parrocchie di San Michele Arcangelo di Casarza Ligure, di San Martino di Bargone e di Santa Maria Assunta di Massasco.

Domenica 24 settembre alle ore 15:30, nella chiesa di San Michele a Casarza, il rito di immissione canonica sarà presieduto dal Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini.

Don Prandi, nato a Chiavari l’11 giugno 1965 e ordinato Presbitero il 31 maggio 1998, lascia così la Zona Pastorale di San Salvatore che il primo ottobre verrà affidata alla cura pastorale di don Alessandro Cavallo.

Don Cavallo, nato a Santa Margherita Ligure il 31 maggio 1987 e ordinato Presbitero il 9 giugno 2019, è stato sinora Vicario parrocchiale della Parrocchia di San Giovanni Battista a Chiavari e dallo scorso ottobre 2022 anche Amministratore Parrocchiale delle Parrocchie di Santa Maria di Ne, di San Martino di Caminata e dei Santi Cipriano e Giustina di Sambuceto. 

Domenica 1 ottobre don Cavallo farà il suo ingresso come Parroco delle Parrocchie di Sant’Antonino di Breccanecca, di San Salvatore di Cogorno, di San Colombano della Costa e di Santa Maria di Monticelli.

L’immissione canonica sarà alle ore 15:30 nella Basilica dei Fieschi. Contestualmente diventerà anche Parroco delle tre Parrocchie della Val Graveglia di cui era Amministratore. Sarà aiutato nel ministero in tutte e sette le comunità dal Vicario parrocchiale don Fabio Torri.

Il Marocco è stato sconvolto nella notte tra l’8 e il 9 settembre da una scossa di terremoto di magnitudo 6.8 della scala Richter, ritenuta la più forte avvenuta nel Paese dal 1900. Il bilancio delle vittime è salito a oltre 2.800 persone, almeno 2.562 i feriti e non meno di 18.000 le famiglie sfollate, rimaste definitivamente senza alloggio. Secondo le Nazioni Unite, almeno 100.000 bambini sono stati colpiti dal terremoto. Immani sono i danni materiali le cui stime risultano ancora provvisorie. Colpita in particolare la regione di Marrakech, dove uno sciame di scosse di assestamento si sussegue, la più forte delle quali è stata del 4.9 grado della scala Richter.

Caritas Rabat si è attivata con la sua Equipe, sta contattando le parrocchie colpite e si sta organizzando per l’assistenza alle persone sfollate.

La Conferenza Episcopale Italiana ha espresso solidarietà alla popolazione del Marocco. Come forma di aiuto immediata, ha deciso lo stanziamento di 300mila euro dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica.

«Alle sorelle e ai fratelli del Marocco giunga il nostro profondo cordoglio e la nostra vicinanza. Facendoci prossimi alla popolazione provata da questo tragico evento, preghiamo per le vittime e i loro familiari. Assicuriamo inoltre il sostegno delle nostre Chiese, stringendoci a tutti coloro che sono stati colpiti da questa calamità e alla comunità marocchina in Italia ferita negli affetti», ha affermato il card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. Lo stanziamento della CEI aiuterà, attraverso Caritas Italiana, a far fronte alle prime necessità.

È possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Marocco” tramite:

* Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 11

* Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474

* Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013

* UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119

Con il supporto di RAI per la Sostenibilità – ESG, RAI sosterrà informativamente la campagna di raccolta fondi straordinaria con numero solidale 45525 lanciata da Croce Rossa Italiana, Caritas Italiana e UNICEF per rispondere al terribile terremoto che ha colpito il Marocco. È possibile donare tramite il numero solidale 45525 con un semplice SMS dal proprio telefono cellulare o con una chiamata da rete fissa:

• 2 euro al 45525 con SMS inviato da cellulare WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali;

• 5 e 10 euro al 45525 con chiamata da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali;

• 5 euro al 45525 con chiamata da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile.

Alla vigilia della partenza del nuovo Anno scolastico è stata celebrata ieri nella parrocchia di Cicagna la Santa Messa con la partecipazione di insegnanti e personale del locale istituto comprensivo.

La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da don Alberto Gastaldi, direttore dell’Ufficio Scuola della Diocesi. Alla Celebrazione erano presenti sindaci e rappresentanti di tutti i Comuni della vallata.

«È un’occasione che si rinnova – afferma Andrea Cestari, insegnante dell’istituto comprensivo – con la certezza che dobbiamo inaugurare il nostro anno con una promessa di bene verso di noi, tra colleghi e verso i ragazzi che incontreremo».

Nell’omelia don Gastaldi ha preso spunto dalla frase che Gesù dice a Pietro “Prendi il largo”, per sollecitare i presenti a «prendere il largo nella scuola, avendo fiducia che occorre passione, competenza e creatività». Non da soli, «ma credendo nella squadra». Per questo ha anche invitato i rappresentanti dei comuni a dialogare sempre di più tra istituzioni per venire incontro alle esigenze che nascono nella zona. 

Nel 79° anniversario dall’offerta della sua vita, l’Arma dei Carabinieri e la Comunità di Santo Stefano d’Aveto hanno fatto memoria questa mattina del Servo di Dio Albino Badinelli, per il quale la Diocesi di Chiavari ha aperto nel febbraio 2022 il processo di Beatificazione e Canonizzazione. 

Alla commemorazione sono intervenuti il Tenente Colonnello Michele Lastella, comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Genova, e il Maggiore Luca Mechilli, comandante della Compagnia Carabinieri di Sestri Levante.

Don Massimo Gelmi, Cappellano militare della Legione Carabinieri Liguria ha impartito la benedizione e il pronipote di Badinelli, don Tommaso Mazza, ha recitato la preghiera composta da mons. Giampio Devasini.

Presenti i Sindaci di Santo Stefano d’Aveto, Giuseppe Tassi, e di Mezzanego, Danilo Repetto. Sono intervenuti il Presidente del Parco dell’Aveto Tatiana Ostiensi, l’Associazioni Nazionale Alpini e l’Associazione Nazionale Carabinieri, accanto ai familiari e ai componenti il Comitato “Albino Badinelli”.

Tutto ebbe inizio il 2 settembre del 1944: rispondendo ad un ordine perentorio del maggiore Cadelo, con il quale minacciava di fucilare 20 ostaggi e di incendiare il paese se tutti gli sbandati e i renitenti alle armi non si fossero presentati presso la Casa del Fascio di Santo Stefano d’Aveto, Badinelli raggiunse spontaneamente il comando e si presentò a Cadelo. Quest’ultimo appena seppe che era un carabiniere lo considerò un disertore e lo condannò immediatamente a morte tramite plotone di esecuzione. Chiesto di potersi confessare – cosa che gli fu negata –, Albino ebbe tuttavia la possibilità di confidarsi con monsignor Giuseppe Monteverde che, avvertito da un ragazzo, lo aveva raggiunto presso la Casa del Fascio. Il sacerdote ascoltò le sue ultime volontà e gli  consegnò un crocefisso. Accompagnato dal Monsignore, il giovane carabiniere fu portato nei pressi del cimitero e, posto di spalle contro il muro, fu immediatamente fucilato. Poco prima di ricevere la scarica mortale esclamò baciando il crocifisso: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno». 

Il 26 febbraio 2022 il Vescovo Devasini ha aperto nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto la fase diocesana del processo di Beatificazione e Canonizzazione di Badinelli, al quale sta lavorando il Tribunale appositamente costituito. 

Con un animo in cui si intrecciano gratitudine e dispiacere apprendiamo la decisione delle Sorelle Clarisse di Leivi di lasciare la nostra Diocesi per unirsi alla comunità delle Clarisse di Vicoforte, scelta maturata al compiersi di un cammino di discernimento che le ha viste impegnate negli ultimi anni.

Siamo grati alle Sorelle di Santa Chiara perché la loro presenza nella nostra Chiesa diocesana in questi trent’anni è stata per laici e presbiteri un significativo punto di riferimento per la propria vita spirituale.

Chi sale al Monastero di Leivi sa di trovare un’oasi di pace dove poter godere dell’amicizia fraterna delle Suore e della bellezza di un luogo che permette tempi distesi di silenzio e preghiera.

Comprendiamo la scelta delle Clarisse e insieme alla gratitudine per quanto hanno donato alla nostra Diocesi manifestiamo anche un profondo dispiacere, nella consapevolezza di perdere una presenza di grande valore spirituale che arricchiva il tessuto della nostra Chiesa chiavarese.

don Luca Sardella
Portavoce della Diocesi

Centinaia di gruppi, migliaia di ragazzi arrivati a Lisbona da 180 Diocesi per partecipare alla 37ª Giornata Mondiale della Gioventù hanno varcato la soglia di “Casa Italia”, in rua Artilharia 1. Ogni giorno dalle 9 alle 22, il “quartier generale tricolore” ha accolto i pellegrini italiani con i loro accompagnatori, fornendo informazioni, materiale e supporto, facendo fronte ad eventuali esigenze di tipo sanitario o burocratico, e diventando sempre più un punto di riferimento per tutti, Vescovi e giovani. 
«‘Casa Italia’ non è un luogo di destinazione, ma piuttosto di sosta che, da una parte, ha la funzione concreta di rispondere a dei bisogni e, dall’altra, quella di essere un posto di scambio e incontro, nell’informalità. Per i giovani, i capigruppo e i genitori che stanno a casa, sapere che esiste un luogo così è importante. È come un rifugio in montagna quando scoppia un temporale improvviso; è sapere di poter avere un tetto sulla testa, di poter contare su qualcuno che ti accoglie. I servizi di ‘Casa Italia’ li abbiamo sperimentati e costruiti sul campo, un po’ alla volta, da Cracovia in poi, in base all’esperienza. Si tratta ormai di un modello, anche per le altre Conferenze Episcopali», spiega don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della CEI. 
Dal 1° al 6 agosto, il presidio medico di “Casa Italia”, coordinato dal dottor Riccardo Cazzuffi, pneumologo degli Ospedali Riuniti Padova Sud “Madre Teresa di Calcutta”, ha dato assistenza a circa 200 ragazzi per un primo soccorso per lievi patologie. Grazie alla collaborazione con l’Ambasciatore d’Italia in Portogallo, Carlo Formosa, è stato operativo anche un ufficio dell’Ambasciata, a disposizione di quanti avevano smarrito i documenti. “Casa Italia” inoltre è stata la base dei media CEI – Avvenire, Tv2000 e inBlu2000, Agenzia Sir – che, ognuno con il proprio stile e linguaggio, hanno offerto un racconto a 360° dell’appuntamento di Lisbona, sulla carta stampata, sui social, sul web, in tv e sulle frequenze radio. «La circolarità vissuta dai nostri media è una ricchezza che aiuta anche a comprendere il ventaglio di possibilità con cui avvicinarsi alla realtà: articoli, servizi televisivi, lanci di agenzia… tutto concorre ad ascoltare e a raccontare. Una strada da percorrere con decisione per continuare a leggere con l’occhio della fede quanto avviene intorno a noi. È la sfida per il presente e la grande opportunità per il futuro», sottolinea Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali. 
«Il Papa ha rivolto tante domande ai giovani; noi lasciamoci interrogare dalla loro presenza. La Gmg non finisce qui a Lisbona: è necessario andare nel mondo, tornare nelle strade, continuare a lavorare e studiare con la certezza di un Amore che ci ha chiamato e consegnato il mandato di dire a tutti di essere amati. La Chiesa deve andare, inquieta ma certa, verso Dio e verso gli uomini; la Chiesa ha bisogno di un nuovo annuncio che non può non camminare con i piedi e con il cuore di questi giovani», afferma Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI. 

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GMG 2023: 65mila giovani italiani a Lisbona

Sono 65mila i ragazzi italiani in partenza per la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, in programma dall’1 al 6 agosto. Ad accompagnarli 106 Vescovi insieme a sacerdoti, religiose e religiosi, educatori e animatori. 
Nella capitale portoghese, la delegazione azzurra – che vede rappresentate 180 Diocesi – avrà come punto di riferimento “Casa Italia”, un luogo dove trovare informazioni e materiali, risolvere problemi, oltre che per incontrarsi, stare insieme e condividere esperienze, anche con chi è rimasto a casa o sui social grazie al wifi gratuito. 
Ubicata in una scuola gestita dalla Suore di Santa Dorotea della Frassinetti in rua Artilharia, a “Casa Italia” – che sarà ben riconoscibile grazie agli allestimenti ideati e realizzati dagli studenti dell’Accademia di arti grafiche del Patronato San Vincenzo di Bergamo – saranno operativi la segreteria del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile che offrirà assistenza agli accompagnatori e ai responsabili dei gruppi, un ufficio dell’Ambasciata e un presidio medico. Presente anche lo staff dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI che racconterà la Gmg sul sito https://gmg.chiesacattolica.it/ e supporterà giornalisti e operatori dei media italiani inviati a Lisbona. L’accoglienza sarà garantita da una trentina di volontari, provenienti da tutta Italia. 
Ad inaugurare il “quartier generale tricolore” a Lisbona sarà Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, domenica 30 luglio alle 12 (ora portoghese). 
Rispetto al programma ufficiale della Gmg, i ragazzi italiani parteciperanno dal 2 al 4 agosto alle catechesi che saranno tenute dai Vescovi nei luoghi di alloggio dei pellegrini. Il 2 agosto, alle 20 (ora portoghese), il Passeio Maritimo de Algés ospiterà la Festa degli italiani, un momento di condivisione e riflessione trasmesso in diretta da Tv2000 a partire dalle 21 (ora italiana). 
L’esperienza della compagine azzurra verrà documentata da Avvenire, Tv2000, InBlu2000 e Agenzia Sir con servizi dedicati, speciali e dirette. Informazioni e aggiornamenti in tempo reale anche sui social della Pastorale giovanile e della Conferenza Episcopale Italiana. 
“Il coinvolgimento delle Diocesi, che da mesi si preparano a questo appuntamento, e la grande partecipazione dei ragazzi – sottolinea don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della CEI – raccontano di una Chiesa viva e più giovane di quanto immaginiamo. Quella di Lisbona sarà un’esperienza particolare per diversi motivi: innanzitutto, la generazione che vi prende parte, per questioni anagrafiche, non ha mai vissuto qualcosa di simile ma viene dalla sofferenza della pandemia; inoltre, è la prima volta che l’incontro mondiale dei giovani si svolge in un Continente in cui è in atto una guerra. Ogni Gmg è un grande laboratorio: culture, lingue, provenienze diverse aprono il cuore alla comprensione dell’esistenza stessa. Questa edizione, in particolare, servirà anche a rigenerare la fiducia negli altri, la consapevolezza che dipendiamo gli uni dagli altri, che abbiamo bisogno di riconoscere nell’altro un fratello e che vale la pena mettersi in gioco. E di farlo, come ci ha ricordato Papa Francesco, con quella mistica del cammino che è sempre vicino agli altri e non da soli”.

Grande successo di pubblico a Santa Margherita Ligure per la serata dedicata al rapporto tra scienza e fede insieme a don Matteo Galaverni, astrofisico della Specola Vaticana. L’appuntamento di ieri, promosso dalla Parrocchia di Santa Margherita e dall’Ufficio Cultura della Diocesi, ha raccolto in Piazza Caprera oltre duecento persone. Don Galaverni ha evidenziato come scienza e religione possano dialogare, ponendo l’accento su come lo studio dell’Universo possa arricchire il personale cammino di fede, aprendolo alla contemplazione. La serata, introdotta dall’Arciprete di Santa Margherita don Luca Sardella e dal Direttore dell’Ufficio Cultura don Jacopo De Vecchi, è stata arricchita dalla musica del violoncello del maestro Raffaele Ottonello.

Intervista di don Luca Sardella a don Matteo Galaverni © TELERADIOPACE TV

È disponibile online sul sito www.settimanesociali.it il Documento preparatorio della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024.

Partecipazione e pace, lavoro e diritti, migrazioni, ecologia integrale, economia che metta al centro l’uomo e la natura sono i temi “Al cuore della democrazia” che faranno da filo rosso al tradizionale appuntamento promosso dalla CEI. 

Pensata come un processo più che come un evento, la Settimana Sociale entra nel vivo con la pubblicazione del Documento preparatorio che aiuterà a riflettere e a individuare idee da realizzare per “partecipare tra storia e futuro”. “Il futuro del Paese – sottolinea il Documento – richiede persone capaci di mettersi in gioco e di collaborare tra loro per rigenerare gli spazi di vita, anche i più marginali e affaticati, rinforzando la capacità di scegliere democraticamente e di vivere il potere come un servizio da condividere. È una sfida che riguarda tutti i cittadini: tutte le voci di una comunità devono trovare parola, ascolto e sostegno, per elaborare pensiero e avviare percorsi di partecipazione, per trasformare il presente e liberare più bellezza nel futuro”.

In vista di una Settimana Sociale che vuole essere “un crocevia di persone e progetti diversi, un luogo per condividere il presente e immaginare insieme il futuro, ricercando sempre nuove vie per costruire il bene comune”, Diocesi e territori, aggregazioni laicali e famiglie religiose, cittadini e fedeli sono chiamati a confrontarsi sul tema della democrazia, a partire da alcune domande presenti nel Documento. Così da dare un contributo significativo al Cammino sinodale – di cui la Settimana Sociale è parte integrante – e allo sviluppo del Paese. 

In quest’ottica, la scelta della sede non è casuale: Trieste è città di confine, proiettata verso l’Europa e aperta verso Est, con una presenza storica di tante Confessioni cristiane e religioni diverse; una terra segnata da divisioni politiche che ne hanno attraversato la storia, con luoghi che ricordano dove porta la negazione della democrazia, dalla Risiera di San Saba alle Foibe. “Vogliamo capire – spiega il Documento – qualcosa di più di questi confini che uniscono e dividono, di questa Europa e del suo sogno di pace tante volte tradito, del mondo che vi arriva a piedi – piedi feriti dal cammino e provati dalla fatica – dopo aver percorso le strade della guerra e della disperazione”. 

L’importanza dell’apertura alla multiculturalità e al pluralismo così come del dialogo sono richiamati in modo plastico dal logo, che raffigura dei baloon che si intrecciano: l’intersezione delle forme e dei colori crea una croce, simbolo delle radici e dei valori che sono alla base dell’appuntamento. 

La comunità – fattore chiave del cambiamento proposto – è invece rappresentata dall’immagine scelta per la 50ª edizione che, riecheggiando le grafiche degli anni ‘60, in particolare dell’optical art, utilizza elementi geometrici semplici per generare, grazie alla loro ripetizione, un grande cuore fatto di persone.

Rinnoviamo l’invito alle comunità ecclesiali e, in particolare, ai monasteri presenti sul territorio nazionale ad accompagnare con la preghiera la visita a Mosca che il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, compirà quale Inviato di Papa Francesco nei giorni 28 e 29 giugno. 

Auspichiamo che questa nuova iniziativa possa contribuire al raggiungimento di una giusta pace. Con le parole del Santo Padre ci rivolgiamo alla Vergine Maria: “Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità. Regina della pace, ottieni al mondo la pace” (Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, 25 marzo 2022).

Mons. Giuseppe Baturi
Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI

Il vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, ha celebrato questa mattina nella Parrocchia di San Giacomo di Rupinaro a Chiavari la Santa Messa per l’Arma dei Carabinieri.
Ai presenti il grazie del Vescovo: «Mettete la vostra vita a servizio della comunità per la tutela dell’ordine pubblico, per la crescita del bene comune».

Guarda il servizio di TeleRadioPace

C’era una volta la guerra, spettacolo teatrale prodotto da EMERGENCY Ong Onlus, interpretato da Mario Spallino, per la regia e drammaturgia di Patrizia Pasqui, sarà in scena domani, 6 giugno, alle ore 21:00 presso l’Auditorium San Francesco di via Entella 7  a Chiavari. 

L’evento è realizzato dalla Caritas Diocesana con il patrocinio del Comune di Chiavari – Assessorato alla Cultura. 

In un atto unico di 75 minuti si susseguono fatti, personaggi, riflessioni, dialoghi e canzoni che cercano di ripercorrere la storia di questi ultimi decenni e mostrare che la guerra non è inevitabile.

L’orologio dell’Apocalisse – il Doomsday Clock, è stato ideato dagli scienziati della rivista del Bulletin of Atomic Scientists nel 1947 per mostrare metaforicamente una ipotetica fine del mondo. I rischi di una guerra nucleare e il cambiamento climatico hanno, recentemente, portato gli scienziati a spostare le lancette in avanti di 20 secondi. A separarci dalla mezzanotte solo 90 secondi.

Di fronte a tutto questo, C’era una volta la guerra è un titolo che potrebbe sembrare un’utopia. ‘Utopia’ non è una parola adatta soltanto ai sognatori, ai poeti o ai pazzi. Non significa fuga dalla realtà, ma capacità di immaginare qualcosa che non c’è ancora, rendendola possibile. A dimostrarcelo sono le vite di alcune persone, più o meno conosciute, che negli anni hanno saputo inceppare il meccanismo della guerra, “per un futuro che tenga conto dell’umanità”.

Attraverso la voce di Mario Spallino, accompagnata da musiche e canzoni originali di Guido Tongiorgi, le loro storie prendono vita sulla scena per ricordarci che uomini e donne normali possono, con le loro scelte, compiere azioni stra-ordinarie. 

C’era una volta la guerra è uno spettacolo, ma anche e soprattutto un contributo a un’educazione che includa nel suo percorso l’utopia.

C’era una volta la guerra, si chiama questo spettacolo, e il bello è che basta già a fare sperare e sognare il titolo, a suo modo utopistico, idealista, forse visionario. […] Medici, volontari, politici, soldati e testimoni di pace raccontati per riflessioni, dialoghi, cronache, canzoni” (Matteo Macor – La Repubblica)

Ingresso a offerta libera.

Per info: caritas@chiavari.chiesacattolica.it

Sono ancora aperte le iscrizioni al Summer Camp di formazione per i catechisti in calendario dal 16 al 18 giugno a Belpiano.

“Catechista oggi: istruzioni per l’uso”: il Workshop residenziale alternerà proposte e lavori curati dall’Equipe diocesana per la Catechesi, dalla Scuola diocesana di Formazione Teologica e dal prof. Pierpaolo Triani, docente di pedagogia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Chi non riesce ad essere presente all’intero weekend può anche partecipare ad uno o più incontri. L’Ufficio per la Catechesi suggerisce che ogni Parrocchia o Zona pastorale invii almeno due catechisti/catechiste per partecipare all’iniziativa.

In una serata di musica e festa nel centro di Lavagna, i 190 giovani della Diocesi che partiranno per Lisbona per vivere la prossima Giornata Mondiale della Gioventù hanno ricevuto ieri sera il mandato dal Vescovo diocesano.

Dopo la cena al Porticato Brignardello preparata dai volontari dell’Operazione Mato Grosso e servita dagli studenti dell’Accademia del Turismo di Lavagna, monsignor Devasini ha invitato i ragazzi a preparare il cuore per vivere la GMG come occasione di crescita nella vita e nella fede, per rientrare poi a casa e mettersi a servizio degli altri.

Alcuni adulti hanno scritto delle lettere ai giovani che sono state lette e consegnate ai partecipanti: «Nella valigia non dimenticate di mettere alcune parole che riteniamo fondamentali: curiosità, gioia, libertà, stupore. Ci aspettiamo che torniate entusiasti della vita e con la “fretta buona” di chi sa di aver ricevuto dei doni straordinari dal Signore e non può fare a meno di condividerli. Vi accompagniamo con tenerezza e preghiamo per ciascuno di voi».

I giovani partiranno il 29 luglio in pullman e dopo la tappa a Barcellona arriveranno il 1° agosto a Lisbona per vivere l’intera settimana con i coetanei di tutto il mondo nella capitale portoghese.

Nel servizio di Telepace il racconto dei preparativi a Lisbona:

Da oggi, 1 giugno 2023, è online il nuovo sito internet della Diocesi di Chiavari.

Una moderna ed elegante veste grafica, caratteri più leggibili ed una migliore organizzazione dei contenuti rendono il portale della Chiesa diocesana www.diocesichiavari.it un efficace strumento di servizio.

Chi entra nel sito si troverà di fronte ad una vera e propria “fotografia” del territorio diocesano, a partire dalla grande immagine in home-page che fa emergere la bellezza del Tigullio.

Spazio a volti e comunità che compongono il tessuto della Chiesa locale, ma anche ad informazioni utili e documentazione da scaricare.

Tra le novità, infatti, si segnala lo spazio per gli orari delle Celebrazioni Eucaristiche di tutte le Parrocchie della Diocesi, la documentazione amministrativa e matrimoniale facilmente consultabile e scaricabile, una sezione dedicata alle iniziative più significative promosse dagli Uffici di Curia e dalle Parrocchie, l’attività della Caritas e il rendiconto dei fondi dell’8xmille. Nella sezione dedicata al Vescovo, poi, si trovano l’agenda e le omelie di mons. Giampio Devasini.

Il sito, realizzato dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi che si è avvalso di una azienda qualificata, andrà crescendo di giorno in giorno in un continuo aggiornamento per renderlo non solo un portale di servizio, ma anche una “foto” in divenire che racconta la vita della nostra Chiesa diocesana.

Nell’intervista di Telepace a don Luca Sardella, Direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali, la presentazione del nuovo sito.


L’intervento della teologa domenicana Antonietta Potente ha concluso il primo anno dei corsi della Scuola di Formazione Teologica “Mater Ecclesiale”.

Incoraggiati dalle parole di Papa Francesco, 330 referenti del Cammino sinodale provenienti da due terzi delle diocesi italiane si sono ritrovati a Roma, il 25 e il 26 maggio, per confrontarsi in vista dell’elaborazione delle Linee guida per la “fase sapienziale”, secondo step tra il biennio dell’ascolto e la cosiddetta “fase profetica”. Questo strumento, che sarà presentato al Consiglio Episcopale Permanente previsto per l’8 luglio, indirizzerà e sosterrà il discernimento operativo sul territorio, in raccordo con il livello nazionale. 

La sfida è infatti quella di intrecciare il vissuto diocesano con le riflessioni nazionali, in una circolarità virtuosa che valorizzi l’apporto locale arricchendolo con il contributo di esperti e di rappresentanti del mondo ecclesiale, sociale e culturale. La rete consolidata dei referenti diocesani, che costituisce la grande novità dei primi due anni di ascolto, continuerà ad operare in connessione con il Comitato Nazionale – la cui composizione è ormai definitiva – e con i Vescovi. Con questa metodologia, tutte le componenti del popolo di Dio avranno voce e saranno partecipi delle scelte condivise che verranno prese nella “fase profetica”. 

Nell’incontro di Roma a cui sono intervenuti i Vescovi Antonio Mura, Claudio Giuliodori e Antonino Raspanti, i referenti diocesani hanno dunque lavorato per individuare i temi principali emersi dai Cantieri avviati sul territorio e dal dibattito nei gruppi sinodali della 77ª Assemblea Generale della CEI. “La Chiesa in Italia è viva. Non esercitiamo un ruolo, ma siamo una casa: abbiamo davanti un grande sforzo missionario”, ha affermato il Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI. “Ci sono delle condizioni di possibilità. Abbiamo preso consapevolezza che c’è una questione di stile: si deve adottare uno stile nuovo di essere Chiesa per la missione”, gli ha fatto eco Mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale. “Il cammino deve essere un percorso di fede e di evangelizzazione: dobbiamo aggredire i nodi critici senza paura”, ha concluso Mons. Giuseppe Baturi, Segretario Generale della CEI.

A seguito delle alluvioni che hanno colpito alcune zone dell’Emilia-Romagna, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha messo a disposizione un primo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi 8×1000 attraverso Caritas Italiana che è in costante contatto con la Delegazione regionale e le Caritas delle diocesi colpite da questa emergenza.
Non è stata indetta una colletta nazionale,  ma molte diocesi intendono raccogliere donazioni per sostenere le popolazioni colpite e i progetti di ripartenza.
Per questo motivo riportiamo di seguito i conti correnti di Caritas Italiana sui quali possono convergere le offerte con causale “Emergenza alluvione 2023” in modo da agevolare coordinamento e programmazione degli interventi.

– Conto corrente postale n. 347013;
– Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
– Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
– Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
– UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
– Banco BPM, Piazza Meda, Milano – Iban: IT76 Y 05034 01647 000000009900

Le donazioni possono essere fatte anche online dal sito di Caritas Italiana (https://donazioni.caritas.it).

Tre Onorificenze pontificie a coloro che continuano a prestare il proprio servizio alla Chiesa diocesana con generosità e passione.

Le ha consegnate questa mattina in Curia il Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, a Giampiero Antonello, Graziella Aramini e Pierluigi Pezzi.

Ad Antonello e Pezzi è stato consegnato il titolo di Cavaliere di San Silvestro Papa, mentre a Graziella Aramini la Croce Pro Ecclesia et Pontifice

Giampiero Antonello ha svolto per diversi anni servizio all’Istituto diocesano Sostentamento del Clero, proseguendo tuttora la sua collaborazione con la Diocesi; Pierluigi Pezzi si è prodigato per custodire e promuovere la memoria storica della nostra Chiesa particolare; Graziella Aramini continua con discrezione e competenza il suo incarico di Segretaria particolare del Vescovo.

A loro monsignor Devasini ha manifestato gratitudine per il prezioso servizio rivolto all’intera Comunità diocesana.

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37ª Giornata mondiale della gioventù

La prossima Giornata Mondiale della Gioventù si terrà a Lisbona, dall’1 al 6 agosto 2023

La Giornata Mondiale della Gioventù è un’occasione importante per i giovani di tutto il mondo di unirsi e riflettere sulla loro vita, sulle sfide che affrontano e sulle opportunità che hanno di costruire un futuro migliore. In questo contesto, molti giovani si sono impegnati in attività di volontariato, hanno partecipato a incontri e dibattiti e hanno condiviso le loro esperienze e idee con altri giovani di tutto il mondo.